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La Bisalta
La Bisalta volgarmente detta “ bisimauda”, trae il suo nome dal fatto che è bis, due volte alta, cioè il doppio dei monti circostanti.
Culmina nella maggior altezza al bricco di Costa Rossa con 2404 metri. Per ricordare l’anniversario  della croce nel 1960 si ritornò in Bisalta dove improvvisamente un fulmine uccise una bimba di 10 anni e quattro seminaristi della Consolata .

Ricetto
Area fortificata(sec.XII)con torri,fossi e mura abbattute nel 1557 dal M.se del Vasto dopo la cacciata dei francesi
Comprendeva l’attuale v. Roma e le trasversali
L’affresco di Madonna con Bambino (1400) era la lunetta del portale della cappella Confr. dei Disciplinanti

Il Bedale
Il Bedale che correva incastrato tra due trincee di terra franosa è quello che i bovesani da otto secoli chiamano “u  Biäl”. Lungo le rive sorsero le casette dei contadini e degli artigiani, si sviluppò una pacifica e laboriosa comunità. Quel piccolo e capriccioso corso d’acqua era davvero una fonte di vita per i bovesani.

Strade e “carubi”
Nel dialetto bovesano il termine “carubi” indica le strade che dalle zone periferiche convergono nelle piazze  del paese, 
(foto della  porta che collegava il “carubi et la sesmäna” con la zona fortificata dell’antico Ricetto)

Sezione curata da Marisa Baudino, Bianca Cravesano, Emiliana Varrone

Edifici

 municipio nuovo

Costruito nel 1935 sul vecchio Pelerin, su progetto dell’Ing. Vigna Taglianti (ditta Morino).

Incendiato dai tedeschi il 19/09/43 e inaugurato, dopo il restauro, nel 1949 dal Pres. della Repubblica L.Einaudi

Murata nell’androne, una lapide romana ritrovata in zona.

 

     

 

   municipio vecchio 

Situato nell’antico Ricetto

Dal 1600 palazzo padronale e sede del Comune fino al 1935.

Da inizio ‘900 sede della Pretura e poi Casa del Fascio; nuovamente municipio dal 1943 al ‘46.

Attualmente sede di: Biblioteca Civica, Scuola di Pace e Museo della Resistenza

 

    

 

   auditorium borelli 

Voluto dal Sen. G.B.Borelli nel 1884 come teatro.

Il monumento in bronzo a lui dedicato (1892) venne fuso, nel periodo fascista, per fabbricare armi.

Negli anni venti utilizzato come cinematografo e per spettacoli.

Nel 1988 fu ristrutturato e adibito a sala congressi

 

    

 

    

ex filanda favole 

Fu costruita per la produzione di seta greggia. Sin dal 1500 fu luogo di alta produzione di bozzoli e di filato.

Nel 1894 apre a Boves il mercato di bozzoli gialli, bigialli, cinesi, giapponesi e nostrali

Dal 2002 di proprietà comunale destinata a Biblioteca e centro culturale

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