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Immagine
Parrocchia di San Grato
(in frazione Rivoira)

La Chiesa della Rivoira risale al seicento, quando, specialmente nelle zone della campagna, si diffuse il culto di S. Grato, protettore delle tempeste e vescovo di Aosta, che ne è il titolare insieme a S. Antonio Abate.
 La cappella sin dalla sua prima erezione pare avesse avanti l’ingresso principale, un portico sovrastato da una camera ad uso del Cappellano. Nel 1843 questo portico con la camera vennero demoliti e lo spazio che ne risultò libero venne unito alla Chiesa, la quale restò così della lunghezza di metri 19 circa. Non esiste alcun documento di acquisto o di donazione del sito, ove venne eretta la chiesa con l’annesso  alloggio del Cappellano né giardino a notte.
Sta invece registrato che con istrumento del 1682 alli 24 marzo la Cappella comprò da un certo Cavallo Antonio tavole 7 e ½, terreno posto a giorno di essa che fino al 1857 servì a orto del Cappellano: in seguito venne convertito in piazza. E’ questo il solo documento che si possiede comprovante l’esistenza della Cappella fin dal 1682.   
  Il 1° marzo del 1762 la Cappella comprò 30 trabucchi di terreno posto a destra di chi entra in chiesa per la porta principale, da un certo Peano Francesco fu Giacomo, terreno anche convertito in piazza. Con atto del  29 marzo 1844 comprò da Bisotto Giovanni e fratelli tavole 15,3 terreno posto a sinistra  dell’ingresso principale della Chiesa, sito pure convertito in piazza, e che con i precedenti lotti forma l’ampio piazzale della Chiesa.
In origine la Cappella aveva soli due altari, quel maggiore dedicato a S. Grato e uno laterale a destra di chi entra per la porta principale, dedicato a S. Giobbe e a S. Brigida.
Nel 1867 ne venne eretto un altro di fronte a quello di S. Giobbe, fu dedicato a S. Pietro e Paolo Apostoli. Fu il Pastore che ne dipinse anche il quadro che forma l’icona, come dipinse ancora i quadri della Via Crucis in Chiesa.
Opera di grande rilievo fu quella compiuta negli anni 1891-92  con la decorazione a nuovo di tutto l’interno della Chiesa compreso il portico di facciata. E’  pur degno di ricordo quel che si fece nel 1899 occorrendo il giubileo Sacerdotale e da Cappellano, del Rev. Gioanni Olivero. Mentre i congiunti e amici lo festeggiarono con regali di vario genere, i rivoiresi, vollero erigere il bel pulpito che adorna la Chiesa.
Don Isidoro Lerda si preoccupò di completare l’ opera avviata da Don Olivero.
Particolarmente intensi furono gli anni di attività del sacerdote. Si è reso subito conto dell’esigenza di ampliare la chiesa troppo piccola per le crescenti esigenze della popolazione, non esitò a sacrificare la casa canonica per poter allungare l’edificio. Ma il suo progetto era più ampio e prevedeva la costruzione di due navate laterali, una verso il giardino e l’altra verso la strada comunale. Purtroppo dovette fermarsi alla prima, perché sopravvenute difficoltà gli impedirono di completare anche la seconda.
Si può dire – leggiamo nel bollettino del 1953 – che l’imponente fabbricato unisce la Chiesa parrocchiale, la canonica, l’Asilo e le scuole da lui stesso costruite. Tale fervore di opere non era fine a se stesso ma rivolto a fare della Cappella, ormai avviata verso il riconoscimento a Parrocchia, il centro di incontro spirituale e sociale di tutta la popolazione di Rivoira.
Con il Parroco Don Bruno e l’aiuto di Don Vincenzo Timossi si costruì l’altra navata come nei progetti di don Lerda mettendo in giusta luce la bellezza del soffitto affrescato e la grandiosità della composizione architettonica dell’altare, la rinnovata freschezza agli affreschi,  rinnovata e curata nei minimi particolari nelle finestre, pilastri, navate, battistero, impianto elettrico e di illuminazione.

Tratto da: “Bollettino parrocchiale di Rivoira  - numero unico (10 marzo 1991)

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