
Piazza Italia
E’ la più grande delle piazze bovesane.
Fino al 1790 era un’area agricola, frazionata in piccole proprietà separate da siepi e coltivate ad orto, che costituivano una strozzatura nel centro urbano.
Quando il Comune decise la costruzione della nuova piazza, per superare l’opposizione dei proprietari dovette ricorrere all’esproprio e mobilitare operai da paesi vicini per abbattere le siepi e spianare l’area.
Nel 1792, l’inaugurazione dei lavori fu fatta con grande solennità: i buoi, che tiravano gli aratri per spianare e arare per livellare il terreno, erano tutti adornati di nastri multicolori e la popolazione festante.
Nel 1796 la piazza, non ancora ultimata, accolse un reparto di quattromila cavalleggeri francesi e, a ricordo dell’avvenimento, venne battezzata Piazza della Rivoluzione. Nel 1803 vi venne eretta una fontana monumentale con una vasca prelevata nel vicino convento di Madonna degli Angeli. Trent’anni più tardi, nella parte nord venne costruita un’ala o Pelerin modellato su quello di piazza Vecchia (piazza dell'Olmo).
Nel 1921 vi si costruì il monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale e nel 1935 venne abbattuto il Pelerin per lasciare spazio al nuovo Palazzo Municipale.
Durante la guerra di Liberazione la piazza fu teatro di numerosi drammatici avvenimenti.
Su questa piazza sono cadute le prime vittime civili ad opera dei plotoni di esecuzione delle SS di Peiper nella rappresaglia del 19 settembre 1943 e qui, finalmente nella primavera del 1945 è accorsa la popolazione festante per abbracciare i suoi partigiani discesi vittoriosi e felici dalla vicina Bisalta.
Nel 1853 il consiglio comunale, anticipando i tempi dell’unità nazionale, deliberò di chiamarla piazza Italia.
Monumento ai Caduti delle Guerre 1915/18 e sec XIX
Massa rocciosa, sovrastata dalla Vittoria, recante i nomi dei caduti per la Patria
Voluto dal Comune e realizzato anche con le offerte dei bovesani
Inaugurato nel 1921 dal Sindaco Teresio Cavallo e da S.E. Giovanni Bertone.
(vedi testo approfondito nella sezione “MONUMENTI”)
Nuovo Municipio
costruito nel 1935, sul vecchio Pelerin, su progetto dell’Ing.Vigna Taglianti(ditta Morino)
Incendiato dai tedeschi il 19/09/43 e inaugurato,dopo il restauro,nel‘49 dal Pres. della Repubblica L.Einaudi
Murata nell’androne, una lapide romana ritrovata in zona
(vedi, al riguardo, il testo approfondito nella sezione “EDIFICI COMUNALI”)
Lavatoio pubblico
monoblocco in pietra, del 1688, a doppia vasca usato fino a metà anni ’80 per l’ammollo ed il risciacquo dei panni
Posto nel seminterrato del Teatro Borelli, vicino alla fabbrica del ghiaccio ad uso di salumieri, macellai, gestori di bar e della popolazione.
E’ la più grande delle piazze bovesane.
Fino al 1790 era un’area agricola, frazionata in piccole proprietà separate da siepi e coltivate ad orto, che costituivano una strozzatura nel centro urbano.
Quando il Comune decise la costruzione della nuova piazza, per superare l’opposizione dei proprietari dovette ricorrere all’esproprio e mobilitare operai da paesi vicini per abbattere le siepi e spianare l’area.
Nel 1792, l’inaugurazione dei lavori fu fatta con grande solennità: i buoi, che tiravano gli aratri per spianare e arare per livellare il terreno, erano tutti adornati di nastri multicolori e la popolazione festante.
Nel 1796 la piazza, non ancora ultimata, accolse un reparto di quattromila cavalleggeri francesi e, a ricordo dell’avvenimento, venne battezzata Piazza della Rivoluzione. Nel 1803 vi venne eretta una fontana monumentale con una vasca prelevata nel vicino convento di Madonna degli Angeli. Trent’anni più tardi, nella parte nord venne costruita un’ala o Pelerin modellato su quello di piazza Vecchia (piazza dell'Olmo).
Nel 1921 vi si costruì il monumento ai Caduti della Prima Guerra Mondiale e nel 1935 venne abbattuto il Pelerin per lasciare spazio al nuovo Palazzo Municipale.
Durante la guerra di Liberazione la piazza fu teatro di numerosi drammatici avvenimenti.
Su questa piazza sono cadute le prime vittime civili ad opera dei plotoni di esecuzione delle SS di Peiper nella rappresaglia del 19 settembre 1943 e qui, finalmente nella primavera del 1945 è accorsa la popolazione festante per abbracciare i suoi partigiani discesi vittoriosi e felici dalla vicina Bisalta.
Nel 1853 il consiglio comunale, anticipando i tempi dell’unità nazionale, deliberò di chiamarla piazza Italia.
Monumento ai Caduti delle Guerre 1915/18 e sec XIX
Massa rocciosa, sovrastata dalla Vittoria, recante i nomi dei caduti per la Patria
Voluto dal Comune e realizzato anche con le offerte dei bovesani
Inaugurato nel 1921 dal Sindaco Teresio Cavallo e da S.E. Giovanni Bertone.
(vedi testo approfondito nella sezione “MONUMENTI”)
Nuovo Municipio
costruito nel 1935, sul vecchio Pelerin, su progetto dell’Ing.Vigna Taglianti(ditta Morino)
Incendiato dai tedeschi il 19/09/43 e inaugurato,dopo il restauro,nel‘49 dal Pres. della Repubblica L.Einaudi
Murata nell’androne, una lapide romana ritrovata in zona
(vedi, al riguardo, il testo approfondito nella sezione “EDIFICI COMUNALI”)
Lavatoio pubblico
monoblocco in pietra, del 1688, a doppia vasca usato fino a metà anni ’80 per l’ammollo ed il risciacquo dei panni
Posto nel seminterrato del Teatro Borelli, vicino alla fabbrica del ghiaccio ad uso di salumieri, macellai, gestori di bar e della popolazione.