Boves on line
  • Home
  • Arte e cultura
    • Storia
    • Arte
    • Architettura >
      • Il Ricetto
      • Municipio nuovo
      • Municipio Vecchio
      • Teatro Borelli
      • Fontane
    • Musei >
      • Impronte di una Comunità
      • Museo della Resistenza
      • Museo della Castagna
      • Atlante dei Suoni
      • Museo del Fungo e delle Scienze Naturali
    • Biblioteca
    • Santuari, chiese e cappelle >
      • Chiesa dei Cerati
      • Parrocchiale di San Bartolomeo
      • Cappella di San Francesco
      • Cappella di San Gregorio
      • Sant'Antonio da Padova
      • San Grato di Rivoira
      • Chiesa San Lorenzo Fontanelle
      • Chiesa di Castellar
      • San Brigida Cerati
      • Cappella di San Rocco
      • Confraternita Ex Santa Croce
      • Le Clarisse
      • Santuario Regina Pacis
      • Chiesa vecchia
      • Santuario Medaglia Miracolosa
      • Chiesa di Sant'Anna
  • VOLTI
  • Turismo
    • Parco Marquet
    • Rifugi
    • Stutture ricettive e ristoranti >
      • Area camper
  • Gastronomia
  • Sport
    • MTB e cicloturismo
    • Escursionismo
    • Tennis
    • Trekking a cavallo
    • Arrampicata
    • Motocross
    • Golf club
    • Volo libero
    • Pesca
Piazza Borelli 
Tratto da: “L’albero della Libertà” di Mario Martini –
 Tratto da: “Boves Voci e immagini di una comunità”
Tratto da: “Storia popolare di Boves” di Don Peirone
 
 
Fino al 1834, Piazza Borelli era un’area di discarica percorsa da un largo fossato.
Intitolata nel 1891 al Senatore G. Battista Borelli, la piazza era stata fino ad allora comunemente chiamata Piazza d’Armi, per via delle esercitazioni militari o anche “piasütta”, per distinguerla dalla piazza grande, o Piazza Italia.
La piazzetta era chiusa a nord da una doppia fila di ippocastani (oggi tigli) chiamata “la leja”, a est da un porticato ad archi chiamato “Pelerin”, abbattuto nel 1935 per edificarvi il nuovo Palazzo Comunale, a sud dall’edificio delle scuole elementari (ora sede dell’Istituto Civico Musicale, oltre dell’Avis, dell’A.N.P.I. e del Circolo Pensionati) e dal teatro Borelli, a ovest dal Palazzo Paredi, convertito in tante abitazioni e negozi: dalla Bottega “Da Ale e Isa”, prima “Valle Josina”, alle Poste.
Sotto l’ala del Pelerin era sistemato il peso pubblico e durante il giorno c’era un intenso via vai di carri e carrette carichi di fieno, paglia, foglie di gelso, granaglia, legname, calce, capre, pecore, maiali e bovini. Ad ogni pesatura si formava un assembramento di curiosi che facevano commenti sul peso, sul prezzo, e sulla qualità della merce.
Al lato opposto del peso, sulla lunga pietra addossata alla parete del Caffé Comunale, vi era la bancarella di Camilu du Prüss. Il suo grido di richiamo: “cachi, cucchi, cuccheti …”, risuonava lungo la piazza.
Verso il 1860 il Comune acquistò il Palazzo Cambrisson per farne sede delle scuole elementari, mentre nel 1884 il Senatore Giovanni Battista Borelli, provvide, a sue spese, a costruirvi l’anonimo teatro.
L’edificio scolastico vecchio ospitava a pian terreno un magazzino per i formaggi, il mattatoio e il deposito attrezzi dei pompieri. Nel magazzino si accumulavano centinaia di forme di formaggio nostrano che, di volta in volta, venivano trasferite nella piazzetta o nel cortile della scuola per essere lavate in capienti tinozze, raschiate, oliate e risistemate a pile dentro il magazzino per la stagionatura.
Nelle giornate calde l’odore di formaggio stagnava nell’aria e l’acqua di lavaggio scorreva limacciosa verso la bealera di raccolta, al di là del viale alberato. Affiancato al magazzino vi era il mattatoio pubblico. Ogni lunedì, i negozianti di bestiame scaricavano in piazza cinquanta o anche cento pecore e capre, secondo le esigenze del mercato. Le pecore belavano paurosamente e, una alla volta, venivano saldamente legate alle zampe, collegate a un grosso ceppo, sgozzate e svuotate delle interiora. La funzione durava ore e ore, sotto lo sguardo impassibile di una cerchia di sfaccendati: al piano superiore  gli alunni delle scuole elementari seguivano le lezioni dei maestri per nulla turbati dal belare delle vittime.
A fianco del mattatoio, in corrispondenza dell’attuale Circolo Anziani, un locale ospitava carro, carrette, pompe, accette, e suppellettili varie della Squadra volontaria dei Pompieri.
Adiacente alla porta di ingresso del Teatro Borelli, in due distinti locali seminterrati, erano sistemati il lavatoio pubblico e la fabbrica del ghiaccio.
Nel lavatoio, intorno a due grandi vasche ricavate in un monoblocco di pietra, (lo stesso che ora è esposto in fondo a piazza Italia, datato 1688) si accalcavano in tutti i giorni feriali e durante tutto il giorno, gruppi di donne che si succedevano a turno a lavare vestiti, panni e lenzuola, trasportate in ampi bacinelle e accatastate su carretti per portare il tutto a casa.
Nel locale adiacente, nella stagione calda, macellai, salumieri, negozianti ed esercenti, andavano a rifornirsi di ghiaccio confezionato in “barre” di circa  dieci chili, che venivano normalmente portato a domicilio avvolte in un panno e adagiate sulla spalla.
Per offrire a tutti una sana possibilità di svago e di cultura, il teatro Borelli venne adattato a sala cinematografica. Fu inaugurato la sera del 25 settembre del 1921 con la proiezione del grandioso ed emozionante film “I puritani del West”: scene americane d’avventura in cinque parti con comica finale. Trattandosi di un film muto, il manifesto precisava che il programma sarebbe stato accompagnato da pezzi d’opera scelti, eseguiti dal valente maestro Giuliano e dall’ottimo artista Cavallera Emilio.
Il teatro Borelli apriva regolarmente la porta di’ingresso ogni domenica per una proiezione pomeridiana ed una serale di una pellicola cinematografica. La sala era gestita dall’Associazione Combattenti. I films erano muti e gli spettatori  seguivano  rumorosamente le singole scene, manifestando ad alta voce entusiasmo, orrore, simpatia, ammirazione, disprezzo …; un gracchiante grammofono diffondeva a intervalli la musica incisa sulle due facciate di un unico disco.
Vicino al teatro Borelli si trovava Palazzo Molineris, ora incorporato col teatro stesso.
La domenica era forse il giorno di maggiore animazione della piazza. I bambini giocavano a biglie in prossimità del “Pelerin”, gli anziani  a bocce sotto gli alberi della “leja” e i giovanotti, suddivisi in squadriglie, si alternavano al gioco del pallone elastico e a pantalera, nello spazio libero del piazzale. Intorno tanta gente seguiva interessata lo svolgersi delle singole partite.
Analoga animazione si poteva notare il sabato e nei lunedì di fiera, giorni in cui in piazza Borelli si svolgeva il mercato del bestiame, con tante mucche  allineate sotto le piante, le pecore, le capre, gabbie di galline, polli e conigli, spaziosi cesti con lattonzoli di maiali.
E finalmente nelle ricorrenze di S. Eligio e di S. Bartolomeo, la piazzetta ospitava la giostra dei cavalli, l’altalena a barche, la giostra a catene, il tiro a segno e il trenino di ferro per le prove di forza muscolare. Povere cose messe su con mezzi di fortuna, ma sufficienti per eccitare la fantasia dei bambini. La giostra dei cavalli, in particolare, comunemente chiamata “Volpi”, dal cognome del proprietario. I cavalli erano dipinti di bianco, con finimenti variopinti, criniere e lunghe code nere.
Una vecchia pianola azionata a manovella diffondeva per ore ed ore la musica popolare del canto risorgimentale: “ E la Violeta la va, la va”.
In certi momenti poi, c’era anche il ballo a parquet e quanti valzer, mazurche si potevano fare!
Un tempo davanti al Teatro si trovava il monumento del Senator G. Battista Borelli, realizzato nel 1892 dallo scultore Sartorio ed una fontana, che ora è posta sotto “la leja”, dove si trovavano anche delle panchine per sostare un po’.
Alla morte del Borelli, avvenuta nel 1891, il Consiglio Comunale gli dedicò la piazza e aprì una sottoscrizione nazionale per l’erezione di un monumento all’illustre uomo politico bovesano. Il monumento, realizzato dallo scultore Sartorio, venne collocato nel piazzale antistante il suo teatro e solennemente inaugurato il 21 agosto del 1892.
La colonna di granito (unico pezzo rimasto del monumento, ora sistemata all’ingresso del Teatro Borelli), che reggeva il busto, aveva infissa una targa che portava la seguente iscrizione: “A GIO. BATTISTA BORELLI – Onore della chirurgia italiana – Deputato al Parlamento – Senatore del Regno – Dei comuni interessi ferroviari – Della Regione sotto-alpina – Strenuo propugnatore – Pensatore robusto – Auspice il Comune – Colleghi. Discepoli. Amministratori – MDCCCLXLII”
Il monumento fu rimosso durante la guerra abissina ed il busto di bronzo fu inviato…in fonderia…per farne il pezzo di un cannone…
 
 
                                                        * * * * *
        
Auditorium Borelli (ex Teatro Borelli)
voluto dal Sen. G.B.Borelli, nel 1884 come teatro
Il monumento in bronzo a lui dedicato(1892) venne fuso nel periodo fascista per fabbricare armi.
Negli anni venti utilizzato come cinematografo e per spettacoli
1988: ristrutturato e adibito a sala congressi
(vedi, al riguardo, il  testo approfondito nella sezione EDIFICI COMUNALI)
 

​
 

Proudly powered by Weebly
  • Home
  • Arte e cultura
    • Storia
    • Arte
    • Architettura >
      • Il Ricetto
      • Municipio nuovo
      • Municipio Vecchio
      • Teatro Borelli
      • Fontane
    • Musei >
      • Impronte di una Comunità
      • Museo della Resistenza
      • Museo della Castagna
      • Atlante dei Suoni
      • Museo del Fungo e delle Scienze Naturali
    • Biblioteca
    • Santuari, chiese e cappelle >
      • Chiesa dei Cerati
      • Parrocchiale di San Bartolomeo
      • Cappella di San Francesco
      • Cappella di San Gregorio
      • Sant'Antonio da Padova
      • San Grato di Rivoira
      • Chiesa San Lorenzo Fontanelle
      • Chiesa di Castellar
      • San Brigida Cerati
      • Cappella di San Rocco
      • Confraternita Ex Santa Croce
      • Le Clarisse
      • Santuario Regina Pacis
      • Chiesa vecchia
      • Santuario Medaglia Miracolosa
      • Chiesa di Sant'Anna
  • VOLTI
  • Turismo
    • Parco Marquet
    • Rifugi
    • Stutture ricettive e ristoranti >
      • Area camper
  • Gastronomia
  • Sport
    • MTB e cicloturismo
    • Escursionismo
    • Tennis
    • Trekking a cavallo
    • Arrampicata
    • Motocross
    • Golf club
    • Volo libero
    • Pesca