
Chiesa di San Gregorio (S. GREULI)
(nel concentrico – Piazza Garibaldi)
Tratto da: “Storia Popolare di Boves “ di don L. Peirone - pag 77
Una chiesetta a S. Gregorio Magno esisteva già in Boves prima del secolo XIII.
La chiesa diede il nome alla località, dove sorgeva. La piazza Garibaldi attuale, si è sempre chiamata S. Greuli, S. Gregorio, in dialetto bovesano arcaico.
L’antichità di tale chiesa si rivela tra l’altro da un testamento riportato nel volume 1° delle
Cronache del Caranti, Certosa di Pesio pag. 192.
Testamento dell’8 febbraio 1261, in cui Donna Ricolda moglie di Giovanni “adiudicavit” lasciò alla chiesa di S. Gregorio di Boves “denari 6”. Con quell’atto Donna Ricolda lasciava anche “soldi 3” alla chiesa pievana di Boves e “denari 12” all’opera di S. Maria (forse Madonna dei Boschi).
La chiesa di S. Gregorio fu costruita più di una volta. Come si rivela dalla Visita Apostolica di Mons. Scarampi, nel 1583, era malandata, per la massima parte senza tetto.
La festa di S. Gregorio Magno – 12 marzo- doveva nel medioevo celebrarsi in Boves con una certa solennità, come si rivela dagli statuti pag.89.
In tal giorno infatti si teneva il Consiglio “pieno” in cui si faceva l’elezione del Vicario.
Al principio del secolo scorso, se non prima, cominciò a chiamarsi “Chiesa di S. Magno” perché la Società di S. Magno, dei contadini, poté ottenerla come chiesa propria.
Però S. Gregorio continuò ad essere considerato come il Santo d’avanguardia e tutt’ora è dipinto in alto, al posto d’onore, tra S. Magno e S. Isidoro.
Un ampliamento rilevante della chiesa avvenne negli anni 1870-1872, quando si innalzò anche il campanile, come è attualmente.
La spesa fu di oltre seimila lire. Capomastro Vittorio Ferrero. Gli ultimi atti notarili a favore della chiesa sono del 1905 e del 1906. Con atto 12 giugno 1905 il maestro Peirone Giacomo e il Sig. Dutto Michele (Barun) cedevano una striscia di terreno a notte della Chiesa, ad uso passaggio, il Dutto cedeva inoltre tutto il terreno che oggi costituisce il piazzale della cappella e il giardino a forma di triangolo, che confina con la ex Caserma dei Carabinieri oggi una bella villetta, di trabucchi 35, terreno che già da anni S. Magno godeva senza però alcun titolo.
E con atto notarile 6 giugno 1906, il sig. Beraudo Giovanni Battista, fu Gioachino cedeva alla chiesa una sua piccola striscia di terreno presso il campanile, ad uso passaggio.
(nel concentrico – Piazza Garibaldi)
Tratto da: “Storia Popolare di Boves “ di don L. Peirone - pag 77
Una chiesetta a S. Gregorio Magno esisteva già in Boves prima del secolo XIII.
La chiesa diede il nome alla località, dove sorgeva. La piazza Garibaldi attuale, si è sempre chiamata S. Greuli, S. Gregorio, in dialetto bovesano arcaico.
L’antichità di tale chiesa si rivela tra l’altro da un testamento riportato nel volume 1° delle
Cronache del Caranti, Certosa di Pesio pag. 192.
Testamento dell’8 febbraio 1261, in cui Donna Ricolda moglie di Giovanni “adiudicavit” lasciò alla chiesa di S. Gregorio di Boves “denari 6”. Con quell’atto Donna Ricolda lasciava anche “soldi 3” alla chiesa pievana di Boves e “denari 12” all’opera di S. Maria (forse Madonna dei Boschi).
La chiesa di S. Gregorio fu costruita più di una volta. Come si rivela dalla Visita Apostolica di Mons. Scarampi, nel 1583, era malandata, per la massima parte senza tetto.
La festa di S. Gregorio Magno – 12 marzo- doveva nel medioevo celebrarsi in Boves con una certa solennità, come si rivela dagli statuti pag.89.
In tal giorno infatti si teneva il Consiglio “pieno” in cui si faceva l’elezione del Vicario.
Al principio del secolo scorso, se non prima, cominciò a chiamarsi “Chiesa di S. Magno” perché la Società di S. Magno, dei contadini, poté ottenerla come chiesa propria.
Però S. Gregorio continuò ad essere considerato come il Santo d’avanguardia e tutt’ora è dipinto in alto, al posto d’onore, tra S. Magno e S. Isidoro.
Un ampliamento rilevante della chiesa avvenne negli anni 1870-1872, quando si innalzò anche il campanile, come è attualmente.
La spesa fu di oltre seimila lire. Capomastro Vittorio Ferrero. Gli ultimi atti notarili a favore della chiesa sono del 1905 e del 1906. Con atto 12 giugno 1905 il maestro Peirone Giacomo e il Sig. Dutto Michele (Barun) cedevano una striscia di terreno a notte della Chiesa, ad uso passaggio, il Dutto cedeva inoltre tutto il terreno che oggi costituisce il piazzale della cappella e il giardino a forma di triangolo, che confina con la ex Caserma dei Carabinieri oggi una bella villetta, di trabucchi 35, terreno che già da anni S. Magno godeva senza però alcun titolo.
E con atto notarile 6 giugno 1906, il sig. Beraudo Giovanni Battista, fu Gioachino cedeva alla chiesa una sua piccola striscia di terreno presso il campanile, ad uso passaggio.